"La Juventus che vorrei" secondo la tesi di Andrea Pirlo

La Juventus è una delle squadre più interessanti in Europa in questa stagione. La ragione principale è l’atto di fede compiuto dalla dirigenza bianconera nel nominare il debuttante assoluto Andrea Pirlo come nuovo allenatore; una decisione che sembra urtare con l’approccio storico della Vecchia Signora. La rosa della squadra bianconera sembra essere abbastanza in linea con le idee calcistiche di Pirlo (di cui valutiamo ogni posizione chiave in questa analisi). Ironia della sorte, dopo la partenza di Miralem Pjanic sembra però che manchi un regista vero e proprio, ruolo in cui lo stesso Pirlo ha costruito la sua leggenda. Riuscirà il Maestro a prolungare il dominio apparentemente infinito dei Bianconeri sul calcio italiano e a portare la Juventus anche ai vertici d’Europa? Mentre siamo ottimisti riguardo al primo compito (la rosa della Juve sembra ancora molto più avanti rispetto alle avversarie), siamo più incerti sul secondo.


Andrea Pirlo Juventus

La coraggiosa scommessa della Vecchia Signora

Il 30 luglio 2020 Andrea Pirlo è tornato alla Juventus per assumere la carica di allenatore della squadra Under 23. Appena una settimana dopo, il club lo ha nominato nuovo allenatore della Prima Squadra in seguito all’esonero di Maurizio Sarri.

Due cose possono essere evidenziate come atipiche in questa situazione. La prima è diventare allenatore della Prima Squadra solo una settimana dopo aver firmato per l’Under 23, senza aver ancora diretto una sola seduta di allenamento. La seconda, soprattutto, è che Pirlo ha firmato per una squadra di Serie C e poi per una squadra di Serie A nello spazio di otto giorni, senza alcuna esperienza nella gestione di una squadra di calcio.

Non una mossa convenzionale, soprattutto considerando che, storicamente, i bianconeri sono stati molto conservatori nei loro incarichi manageriali.

Negli ultimi cinquant’anni la Juventus ha offerto il ruolo di allenatore a un debuttante in Serie A (o altro campionato di primo livello) solo in due occasioni: nel 2009 a Ciro Ferrara, che durò 255 giorni; e nel 1988 a Dino Zoff, che è invece rimasto sulla panchina torinese per 729 giorni. Le brevi incursioni di Massimo Carrera e Angelo Alessio sono invece derivate dalla squalifica temporanea di Antonio Conte nell’ambito dello scandalo sulle partite truccate.


Gli allenatori della Juventus negli ultimi cinquant’anni: solo tre i veri esordienti

La filosofia calcistica di Pirlo

Il nostro team di ricerca ha analizzato la tesi che Pirlo ha presentato recentemente a Coverciano, presso la sede della Federcalcio italiana Gioco Calcio (FIGC), per ottenere il patentino Uefa Pro Coach.

Non ci sono state grandi sorprese rispetto a quanto si sapeva (attraverso interviste) della filosofia calcistica di Pirlo. Nella dissertazione ci sono comunque alcuni spunti interessanti su come Pirlo potrebbe valutare e impiegare i giocatori attuali della Juventus e su quali giocatori potrebbe invece puntare nelle sessioni di calciomercato.

Nella sua tesi, “Il Calcio Che Vorrei”, Andrea Pirlo chiarisce che la sua squadra deve giocare un calcio offensivo, assetato di possesso palla e che porti a sviluppare il gioco in avanti. Insomma, “calcio totale” con tutti gli undici giocatori coinvolti sia nella fase offensiva che in quella difensiva; un calcio “collettivo” che è comunque in grado di esaltare le capacità dei singoli. Pirlo parla del “ciclo di gioco” come unico e indivisibile, sostenendo che “un calcio propositivo, di attacco e di qualità possa dare grandi vantaggi. Maggior entusiasmo nell’ambiente, maggior coinvolgimento da parte di giocatori e staff. Dinamiche, queste, necessarie per riuscire a creare quell’ empatia che è alla base delle squadre di successo.”.

La filosofia calcistica di Pirlo sembra basarsi su due principi fondamentali:
1. Mantenere il possesso palla il più possibile;
2. Recuperare ferocemente la palla appena viene persa.

Fase offensiva

In fase offensiva, Pirlo prevede di posizionare la sua squadra con un 3-2-5 o 2-3-5. Almeno quattro giocatori devono riempire l’area di rigore quando si attacca. Negli ultimi 30 metri, i giocatori sono liberi di esprimere la loro creatività e trovare soluzioni di attacco decisive.

Princìpi più importanti:

  • Costruire da dietro.
  • Tre opzioni a disposizione dei giocatori: a) Dribbling; b) Passaggi filtranti; c) Crearsi più spazio e tempo possibile.
  • La fase di costruzione dovrebbe essere focalizzata sul centro piuttosto che sulle fasce, in modo da impedire il pressing degli avversari.
  • Superare una linea di pressione alla volta, senza essere troppo verticali o speculare su lanci lunghi in avanti (in modo da mantenere la struttura della squadra ed essere pronti in caso di transizioni difensive e contropressing).
  • La costruzione prevede tanti giocatori attorno al pallone, per facilitare il contropressing della Juventus in caso di perdita del possesso palla.
  • Costruzione a due velocità: lenta dietro, veloce davanti.

Sotto-princìpi:

  • Creare un diamante attorno al giocatore che ha la palla.
  • Creare e occupare gli spazi liberi.
  • Riconoscere i “codici” di gioco e agire di conseguenza (avvicinarsi o allontanarsi dalla palla a seconda delle situazioni).
  • Rispettare le posizioni.

Fase difensiva

Pressing e contropressing sembrano i punti focali delle idee difensive di Pirlo.

Contropressing: l’obiettivo primario del contropressing non è recuperare la palla, ma solo coprirla, costringendo l’avversario all’errore. Secondo le analisi dello staff di Pirlo, le migliori squadre contropressano circa 30-35 volte a partita, con una percentuale di successo (recupero palla) del 70%. La durata media di queste azioni è di 5 secondi e coinvolgono in media 2,5 giocatori. Il contropressing normalmente avviene nei semispazi o sui lati, in quanto è più difficile contropressare centralmente.

Pressing: lo staff di Pirlo ha inoltre rilevato che i top team pressano circa 45 volte a partita, per un totale di 12-14 minuti. La percentuale di successo è del 60% e solo il 10-15% delle volte una grande squadra in pressione risulta battuta dalla costruzione avversaria. Nelle volte in cui il pressing alto viene battuto, tuttavia, le possibilità di concedere un’azione pericolosa aumentano considerevolmente.

Lo staff di Pirlo

Il lavoro di Andrea Pirlo alla Juventus sarà coadiuvato da una squadra di quattro uomini:

  • Roberto Baronio: ex centrocampista e compagno di squadra di Pirlo (Reggina, 1999-2000), ha allenato l’Under 19 del Napoli prima di passare alla Juventus come assistente allenatore.
  • Igor Tudor: ex difensore centrale della Juventus, che sarà l’allenatore dedicato alla difesa.
  • Paolo Bertelli: preparatore atletico, è tornato alla Juventus dopo esperienze al Chelsea e alla Sampdoria.
  • Antonio Gagliardi: in precedenza responsabile della match analysis della nazionale italiana. Abbiamo discusso con lui della crescente importanza dell’analisi dei dati all’interno dei reparti di match analysis in questo video.

La rosa della Juventus, alla luce della filosofia di Pirlo

Abbiamo analizzato l’attuale rosa della Juventus, fornendo due valutazioni: una è una valutazione “assoluta” che rispecchia il Soccerment Performance Rating (SPR). L’altra è un rating basato su quella che crediamo sia l’adesione alla filosofia calcistica di Pirlo, che qui chiamiamo PHI. Approfittando del nostro “Player Smart Search” di nuova concezione, abbiamo cercato anche di identificare alcuni giocatori che potrebbero essere utili per realizzare la visione di Pirlo in futuro.


Portiere

Oltre alle caratteristiche classiche del portiere nella difesa della porta, un portiere moderno non può non avere qualità nella difesa dello spazio in avanti e nel gioco in possesso palla. La difesa dello spazio in avanti diventa fondamentale per coprire gli spazi con una linea difensiva alta ed aggressiva. Nel possesso palla inoltre il portiere è a tutti gli effetti un giocatore di costruzione capace di scegliere la soluzione più efficace, di condurre palla e di trovare un passaggio filtrante

Un grande portiere tra i pali, Wojciech Szczesny ha mantenuto una percentuale di parate superiore alla media nelle ultime tre stagioni: 72.7% nel 2017/18, 75.9% nel 2018/19 e 74.4% nel 2019/20. Tuttavia, Szczesny non è un cosiddetto “Sweeper Keeper”, ovvero il tipico portiere moderno che si trova a suo agio nel distribuire la palla con i piedi. Per questo motivo non ci sembra l’elemento ottimale per Pirlo (per una lista dei migliori sweeper keeper clicca qui). All’interno della lista troverai il portiere che suggeriamo a Pirlo in termini di adesione ottimale alla sua filosofia: André Onana (Ajax).

Opzioni attuali: W. Szczesny, G. Buffon, C. Pinsoglio
SPR: ✭✭✭✭✩
PHI: ✭✭✭

Suggerimento per il futuro: André Onana (Ajax)


Difensori centrali

Esisteva prima il difensore marcatore preoccupato solo del suo diretto avversario, poi con l’avvento della zona c’è stato il difensore di reparto abile a leggere spazi e situazioni. Ora il difensore deve essere in grado di mixare queste due abilità oltre che di coprire spazi ampi se vogliamo avere una squadra offensiva che attacchi con tanti giocatori. In fase di possesso i difensori sono diventati i primi registi della squadra, prendendosi spesso il compito di impostare visto le numerose marcature a uomo a cui vengono sottoposti i play. Ormai i “passaggi chiave” (trasmissione palla che supera una linea di pressione avversaria) dei difensori centrali stanno raggiungendo numericamente quelli dei centrocampisti centrali, da sempre leader in questa importante statistica

Leonardo Bonucci sembra il modello ideale per le funzioni sopra descritte. Chiellini, de Ligt e Demiral sono ottimi elementi complementari per il reparto e, pur non avendo lo stesso livello di abilità nei passaggi, sono decisamente sopra la media quando si tratta di costruire il gioco.

Opzioni attuali: L. Bonucci, G. Chiellini, M. de Ligt, M. Demiral, D. Rugani.
SPR: ✭✭✭✭✩
PHI: ✭✭✭✭✭

Suggerimento per il futuro: Dayot Upamecano (RB Leipzig)


Terzini

È un ruolo molto flessibile, ci sono difensori esterni con caratteristiche molto diverse fra di loro ma i moderni sistemi di calcio permettono di poterli sfruttare assegnandogli diverse funzioni. Il terzino di spinta molto bravo a spingere sarà deputato a garantire ampiezza in attacco, quello più bravo a difendere spesso può diventare un terzo centrale, quello bravo tecnicamente e tatticamente possiamo impiegarlo da centrocampista aggiunto in fase di possesso. Sicuramente è aumentata prepotentemente la loro importanza ad inizio manovra, infatti in alcuni casi possiamo parlare di terzini registi

Quando Andrea Pirlo parla di flessibilità, i nomi di Cuadrado, Danilo e – forse in misura minore – Alex Sandro suonano molto in linea con l’idea di passare velocemente dal 2-3-5 al 3-5-2 e al 4- 3-3.

Opzioni attuali: J. Cuadrado, Danilo, M. De Sciglio, Alex Sandro, L. Pellegrini
SPR: ✭✭✭✭✩
PHI: ✭✭✭✭

Suggerimento per il futuro: Léo Dubois (Lyon)


Centrocampisti centrali

Dopo un periodo storico dominato da centrocampisti fisici (anni ’90), si è riscoperto l’efficacia di giocatori tecnici e con grande visione di gioco in mezzo al campo. Ovviamente a queste doti vanno aggiunte una buona dose di mobilità per poter eseguire più funzioni (costruzione e rifinitura per esempio) ed una predisposizione soprattutto mentale alla fase difensiva con riaggressione immediata in caso di perdita del pallone

Dopo aver scambiato Pjanic per Arthur (che dovrebbe fornire un po’ di atletismo sacrificando un po’ di qualità), la Juventus ha aggiunto ulteriore dinamismo con la firma di Weston McKennie dallo Schalke 04. Rabiot e Bentancourt offrono un ottimo mix di qualità e atletismo e Ramsey rappresenta sicuramente una buona opzione offensiva, soprattutto quando si cambia tattica durante le partite.

Quello che manca di più all’attuale rosa, a nostro avviso, è un moderno regista come Manuel Locatelli del Sassuolo. Crediamo fortemente che il suo acquisto aumenterebbe le possibilità della Juventus in Champions League, dove il controllo dello spazio e dei tempi è estremamente importante nei momenti di tensione.

Opzioni attuali: Arthur, R. Bentancur, W. McKennie, A. Ramsey, A. Rabiot, S. Khedira
SPR: ✭✭✭
PHI: ✭✭✭

Suggerimento per il futuro: Manuel Locatelli (Sassuolo)


Ali

“Come per i difensori esterni, anche i centrocampisti esterni sono uno dei ruoli con maggior possibilità di flessibilità. In base alle caratteristiche si potrà decidere di isolare in ampiezza il giocatore forte in 1vs1 (caratteristica fondamentale nel calcio di alto livello), o di portare dentro l’ala in zona di rifinitura sul piede invertito se abbiamo a disposizione un giocatore tecnico ed in grado di eseguire assist e passaggi smarcanti. Anche qui la riaggressione a palla persa rappresenta una caratteristica fondamentale come per tutti i calciatori che agiscono nella metà campo offensiva”

Dejan Kulusevski sembra davvero l’elemento perfetto per la filosofia di Pirlo, grazie al suo mix di atletismo, dinamismo, visione, dribbling e abilità tecniche. Bernardeschi rappresenta, a nostro avviso, un’ottima alternativa; Douglas Costa, invece, con la sua fragilità fisica non sembra poter aiutare molto molto quando si tratta di pressare e contropressare. Sostituire Douglas Costa con un destro molto dinamico come Federico Chiesa aumenterebbe le opzioni offensive e sarebbe, a nostro avviso, più in linea con la filosofia calcistica di Pirlo.

Opzioni attuali: D. Kulusevski, F. Bernardeschi, D. Costa
SPR: ✭✭✭
PHI: ✭✭✭

Suggerimento per il futuro: Federico Chiesa (Fiorentina)


Attaccanti

Gli attaccanti spesso sono fra i giocatori con maggior talento e con proprie particolari caratteristiche. Talento e caratteristiche che vanno esaltate all’interno di un collettivo capace di far emergere le migliori individualità. Nel mio modello di gioco, l’attacco della profondità (anche corta) è un elemento molto importante e spesso è proprio l’attaccante che se ne occupa con continuità (anche se possono essere letali gli attacchi nello spazio dei centrocampisti o degli esterni). In un calcio d’attacco con tanti giocatori offensivi (fra trequartisti ed ali) è necessario inoltre che l’attaccante sia capace di dialogare con tecnica ed intelligenza con i propri compagni per favorire gli inserimenti degli stessi

Le nostre valutazioni non includono al momento la probabile firma di Edin Dzeko, che consideriamo il giocatore perfetto per completare – sia tecnicamente che tatticamente – Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala (o Dejan Kulusevski) in attacco. Le trattative dovrebbero essere molto vicine alla conclusione.

Opzioni attuali: Cristiano Ronaldo, P. Dybala
SPR: ✭✭✭
PHI: ✭✭✭

Suggerimenti per il futuro: Edin Dzeko (Roma)

I numeri della Juventus in questa stagione? Più vicini a quelli di Sarri che di Allegri

La filosofia calcistica di Pirlo sembra molto più vicina a quella di Sarri che a quella di Allegri, in linea con la decisione strategica presa lo scorso anno dalla dirigenza della Juventus. Noi siamo curiosi di vedere come si esibirà Pirlo in termini di gestione dello spogliatoio, fattore in cui Allegri ha primeggiato.

In ogni caso, ci aspettiamo che le statistiche della Juventus saranno più in linea con quelle prodotte lo scorso anno con Sarri rispetto a quelle di Allegri. Ciò significa una maggiore quantità (e quota) di passaggi corti per partita, con una conseguente maggiore precisione dei passaggi che dovrebbe portare a creare più occasioni.

Come mostrato nella tabella qui sotto – dove includiamo anche le statistiche che la Juventus ha prodotto con Antonio Conte – la Juventus di Sarri ha prodotto più Expected Goals rispetto a quella di Allegri (1,94 vs 1,66 a partita), ma ha anche concesso più Expected Goals agli avversari (1,08 contro 0,73 per partita).


Conclusioni

Dopo aver analizzato sia la tesi FIGC di Andrea Pirlo che la rosa della Juventus, riteniamo che i giocatori che ha a disposizione siano in linea con la sua concettualizzazione del calcio.

Il Maestro dovrebbe riuscire a prolungare il dominio della Juventus sul calcio italiano in quanto, a nostro avviso, la squadra bianconera è ancora molto più avanti rispetto ai suoi diretti avversari.

Siamo invece più scettici sulle possibilità dei bianconeri di vincere la Champions League in questa stagione: la nostra percezione è che alla Juventus manca un regista moderno come Manuel Locatelli del Sassuolo. Nella massima competizione europea, soprattutto quando iniziano i turni a eliminazione diretta, il controllo dello spazio e dei tempi diventa vitale e un regista dinamico può davvero aiutare in questo.


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